Non c’è dubbio alcuno che Vero, con la sua immensa capacità meccanica ed Augusto, con la sua grande competenza storica e tecnica, siano i maggiori artefici di tutti questi restauri, senza nulla togliere a Benito Battilani che invece lo considero il “colpevole” avendomi lui indirizzato, dall’alto della sua competenza, verso questa splendida avventura. Ma mi sembra giusto ricordare e rendere omaggio anche a tutti coloro che, chi più e chi meno, hanno avuto un ruolo importante in questi lavori rendendoli quasi unici. Primo fra tutti il mio amico Gaetano Greggi, impareggiabile battilastra e saldatore che ha eseguito tutti i restauri dei sidecar esposti e ha messo mano alla carrozzeria e telai di quasi tutte le moto. Prima di lui ha fatto miracoli un altro mito, il grande Egisto Valmori conosciuto come “e Gagg” o “Carburo”. Dinamo e magneti sono passati prima per le mani di Engel Malta ed ora sono revisionati alla perfezione dal mago degli elettrauto, Alvaro di Meldola, che si occupa anche degli impianti elettrici. I carburatori sono stati revisionati dal mitico Frigerio di Seregno. Verniciatura e filettatura sono state fatte prima dal grande Romeo Bertozzi, poi dall’amico Vittorio Maltoni ed infine da Massimo Moretti di Rimini da me considerato il N.1 del momento nel suo settore e coadiuvato dallo Zio impareggiabile filettatore. Tutti i motori sono stati controllati, rettificati e revisionati con grande competenza nell’officina di Moreno Soprani di Forlì. Un ricordo particolare al mio amico Enzo Fabiani purtroppo scomparso e proprietario della NISA di Forli ora condotta con passione dal figlio Enrico, che ha eseguito le ricoperture di tutte le selle delle moto. Purtroppo parecchi di loro non ci sono più, ma il loro ricordo riecheggia continuamente nel Museo quando con amici e appassionati raccontiamo aneddoti e curiosi episodi che si concludono sempre con la stessa identica frase: ” se ci fosse stato ancora lui……!”
Categoria: La storia del museo
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